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lunedì 10 luglio 2017

travelinbike Salisburgo-Trieste



Travel-in-bike
I ride my bike for ... 470 km! 




La mia nota di riflessioni....


Sapevo di iscrivermi a questo viaggio di sei giorni in bicicletta con una buona dose di incoscienza ma le probabilità di potervi partecipareerano cosi remote che ci provai ugualmente e mi misi nelle mani del destino. 

Un mese prima della partenza persi la speranza di potervi partecipare e non ci pensai più...poi, come spesso accade, la vita decide per noi ed un posto si libera, all’ultimo momento.

Così ci fu la mia corsa ai preparativi e le borse sostituivano i miei, più noti, gavoni del kayak...con qualche diversivo come le camere d’aria di scorta, il casco e le luci...e il solito noto “panico del giorno prima”, quando ti assalgono i dubbi del tipo “e se farà troppo caldo” , “e se farà troppo freddo”, e l’immancabile “e se non ce la farò”...

Nel panico del giorno prima sollevo le mie borse, due, da appendere al portapacchi e....”ma sono pesantissime”! Così le butto sul letto e le svuoto cercando di togliere tutto il superfluo...le ciabatte tornano a terra, via un pò di fazzoletti, via un vestitino leggero, via maglia e maglietta e calze e mutande....si laveranno i capi man mano “e speriamo si asciughino”!


Conoscevo a malapena tre persone su 49 (la
50° ero io) perché la mia vita sociale degli ultimi due anni ha lasciato molto a desiderare, così l’avventura diventava completa...

Le sensazioni a caldo, al nostro arrivo ed obiettivo, sono state di vera contentezza per essere riuscita a stare in sella alla mia bici per sei giorni, per tante ore al giorno (in una giornata abbiamo superato le 7 ore) e...senza allenamento!
(Questo non lo avevo detto a nessuno....ma nella mia piccola pazzia speravo di poter contare sul mio passato, abbastanza passato, sportivo)


Quindi...fatta!!!!


Abbiamo avuto freddo, caldo, caldissimo, abbiamo avuto un tempo con pioggia e sole, umido e arieggiato, abbiamo visto i monti e il mare e i fiumi e i torrenti, le salite e le discese, il cemento e lo sterrato, le città e il verde....

Come il kayak in mare è la bici a terra, entrambi ti regalano le emozioni dell’aria sulla pelle, del viaggio silenzioso, libero da rombi e rumori e tu puoi ascoltare, annusare la vita che ti circonda...puoi vedere lo scoiattolo che ti da una sbirciatina e poi scappa, puoi sorridere ad un bimbo, puoi fermarti per un paesaggio che ti ammalia il cuore e rubarne l’attimo in una piccola foto....


Sentii una donna del gruppo (Maura la rossa) che, di fronte ad un campo di grano maturo e che ondeggiava con l’aria, diceva, in dialetto romagnolo” a suo marito: “fermati che facciamo come nel film “il gladiatore!”


...50 persone sono una bella scommessa da tenere assieme.... ...c’è chi non dorme e si alza prestissimo e chi, al contrario, non si alzerebbe mai, chi vorrebbe mangiare presto e chi più tardi, chi vorrebbe partire prima e chi dopo, chi vorrebbe fare percorsi diversi, insomma i poveri Franco e Giorgio hanno avuto una pazienza da frati certosini e fungevano da ufficio informazioni, da fotografi, da coordinatori, da psicologi...


Eppoi 50 persone cosi disomogenee significava che quelle allenate, ad ogni sosta perdevano il passo mentre, senza soste, i meno allenati si sarebbero sciolti strada facendo...ma in fondo si sa, stare in tanti così, tutti molto vicino, richiede una buona dose di adattamento e tolleranza, .....una bella scuola di vita!


Scrivo un pò di ore dopo l’arrivo ma già mi manca qualcosa...l’allegria, le battute, le tavolate e la condivisione di un percorso... quando la prossima?
Grazie a tutti i partecipanti, agli ulissini e agli organizzatori !!!! 

(Alcune foto sono mie, altre di Franco S.)




domenica 29 gennaio 2017

Panproteico alle lenticchie e zucca

Ottimo pane se segui il regime alimentare della Dieta Mozzi, se sei del gruppo sanguigno A o se ami sperimentare nuovi sapori....
Io sto cercando delle alternative alla farina di grano a cui sono risultata intollerante, sto cercando di non usare cereali che abbiano glutine e sto cercando di aumentare le proteine vegetali perche sto eliminando la carne rossa dai miei piatti. Questo pane ( come tutti quelli che preparo), poi lo taglio e metto in freezer, in modo da farmi una piccola scorta.
Devo dire che da quando ho diminuito i carboidrati e, di conseguenza, gli zuccheri, sto molto meglio e la mia energia è tornata a splendere!
......Spero che vi piaccia!
Ingredienti:

 4 uova
180gr. Farina lenticchie rosse (o 90gr. di farina di Fave e 90 gr. Farina lenticchie)
400 gr. Zucca  cotta o barbabietola rossa cotta
1 cucchiaino di cremortartaro
1 cucchiaio di bicarbonato di sodio
1 cucchiaio olio di vinacciolo
Semi a piacere ( sesamo, girasole...)
Latte di mandorle q.b.

amalgamo gli ingredienti e lascio riposare  20 minuti ( la zucca o la barbabietola le frullo assieme alle uova)
Preriscaldo il forno e poi metto tutto in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno.
Inforno a 180 gradi x 40 minuti.
.... buonissimo! Si può abbinare a carne, pesce, uova, marmellate ( non abbinare con i cereali)


giovedì 30 giugno 2016

babbo Renato R.I.P.

Babbo Renato
Sono i miei primi 20 anni gli anni cremonesi, quelli della famiglia d’origine, quelli della Canottieri Baldesio, quelli che ti porti dentro per sempre e scrivere “di e con” mio padre, in poche righe, non sarà facile per me, ma ci proverò.
Babbo Renato era figlio di un colonnello a cui doveva dare del “lei” e anche se la nonna Maria, una grande donna che ha amato visceralmente i suoi figli, ha cercato di stemperare l’atmosfera militare in famiglia, la disciplina e la severità sono entrati in modo prepotente nell’educazione del mio babbo.
Babbo Renato ha venduto la sua anima allo sport, a tanti sport, contagiando man mano tutti quelli che gli stavano vicino, moglie, figlia, poi figlio e poi tutti quei giovani e meno giovani che si sono avvicinati a lui; li ha contagiati con i remi, con le vele, con il tatami, con gli sci…… Canottaggio, barca a vela Snipe, Judo, e sci erano infatti i sinceri alleati di papà che lo hanno accompagnato in tutta la sua vita, sino all’ultimo secondo della parola fine.
I silenzi di babbo Bruni prendevano voce solo attraverso quegli sport che lo immergevano nei silenzi della natura o nelle regole dell’autodifesa… dai miei tre anni in poi mi trovai gli sci ai piedi, ma non fu per salire o scendere freneticamente delle piste innevate, bensì per seguire il babbo su percorsi nella natura, fatti di discese, di risalite, di camminate con gli sci in spalla, di sudate e il magico zaino sulle sue spalle si apriva solo a ridosso di qualche baita abbandonata, per rifocillarci e goderci la pausa e il paesaggio. Oggi li chiamano trekking, percorsi nella natura eco-compatibili a basso impatto ambientale ma negli anni 60 e 70 le chiamavamo gite e prevedevano percorsi su neve battuta e neve fresca, ti facevano vedere le impronte dei caprioli, respirare il profumo della resina degli abeti e ascoltare il silenzio dei boschi rotto solo da qualche sporadico cinguettio. Quelle esperienze, sapientemente gestite, mi entrarono nel cuore e mai più ne uscirono…
Di certo l’insegnamento che babbo Renato diede ai suoi due rampolli fu il profondo rispetto per la natura, talmente profondo che io bambina ebbi sempre l’impressione che per lui la natura fosse sacra. Mai nulla fu buttato in terra o in acqua o sulla neve, tutti i nostri rifiuti si raccoglievano rigorosamente e si riportavano a casa. Da allora, io, che ora di anni ne ho piu di 50, mi sono sempre arrabbiata con la moltitudine di individui irrispettosi della natura che usano il mondo con disprezzo, come se fosse una grande pattumiera.
Babbo Bruni, istruttore e cintura nera con due dan, mi mise su un tatami a sei anni e a sette ero cintura gialla di Judo. Aveva forse trovato in quelle arti marziali la risposta all’autodifesa, tanto importante per lui, e i suoi insegnamenti arrivavano inaspettati anche a casa: io ero bambina ma mi spiegava che se mi arrivava una mano o un braccio per colpirmi la testa mi dovevo parare con il mio avambraccio, portandolo sopra ala mia testa. In quelle prove casalinghe di autodifesa, non particolarmente gradite a mia madre, io mi divertivo ma la cosa piu incredibile fu che quel gesto insegnatomi lo interiorizzai per sempre.
La Baldesio si può dire che fu la sua prima casa e anche in questo fu impossibile non esserne contagiati; le sue uscite quotidiane in veneta sul grande fiume diventarono per lui come un rituale e il fiume Po come un suo fratello maggiore.
La storia di babbo Renato e il suo canottaggio la conoscono tutti ma con questo elegante sport contagiò anche la figlia, in un’epoca dove le donne affascinate da questo sport erano davvero poche, e di rimando io contagiai mia figlia, sua nipote Greta. Se babbo Renato fu un azzurro con il due senza, io vinsi qualche gara nazionale con il singolo, la nipote vinse tre ori ai campionati italiani in quattro di coppia per la Canottieri Timavo…ma il suo canottaggio si tramandò solo alla discendenza femminile, temprandola nel corpo e nello spirito come solo uno sport cosi bello può fare.

Con babbo Renato l’estate diventava magica per lo sport che, più di tutti, mi riempiva di emozioni a fior di pelle: la vela. Si racconta che sullo Snipe, nell’incantevole scenario del lago di Garda, io bimba di pochi anni mi addormentassi ogni tanto sul fondo di questa barchetta di nemmeno 5 metri e che per non rischiare di farmi rotolare nel sonno durante le manovre,  mi legasse alla deriva… fatto questo che faceva scandalizzare alcuni dei suoi amici!
Quando divenni ragazza, più forte e allenata, le regate di vela con babbo Renato prevedevano che io dovessi essere il prodiere del vento forte e mia madre il prodiere del vento leggero… ma il ricordo più buffo era che sia io che lui non avevamo mai freddo e che quando ci si iniziava a vestire si sentiva la eco degli altri equipaggi che urlavano, con fare allarmante, “i Bruni si vestono!!!” e allora la regata diventava davvero impegnativa.
La magia della sua vela rimase nei ricordi della figlia che contagiò a sua volta suo nipote Nicola, mio figlio, che da bambino e ragazzino ha regatato nella squadra della Svoc di Monfalcone con Optimist ed Ego e poi a Trieste con il Laser.
Più di qualche persona credo che si ricorderà di mio padre per la sua stretta di mano… io ricordo di aver visto signore piegarsi in due implorando di sciogliere la morsa! Credo che facesse parte del suo essere inossidabile e se, nel mio immaginario di ragazzina, la sua grandissima energia, la dignità, il silenzio, il rispetto per la natura, me lo rendevano affine ad un indiano d’America, queste virtù mescolate alla sua grandissima capacità di organizzare me lo resero affine ad un carismatico condottiero.

Ora, spero che possa riposare in pace ma vivere ancora nei nostri ricordi per darci forza nelle battaglie della vita.
R.I.P. babbo, tvb, tua figlia Paola

Giugno 2016

venerdì 29 aprile 2016

2012 in Croazia, travelkayak all'isola dei dinosauri..."Fenoliga"

Eccomi a scrivere di un breve ma intenso traveinkayak weekendero in Croazia, alla ricerca delle impronte di dinosauri... 

Partenza in auto da Trieste e poi giù attraverso l'Istria (Croazia) sino a Pola e poi prima stella a destra...ops, a destra verso il bel promontorio di Premantura.....dimenticavo, siamo Ida e Paola! 

...ed eravamo al 29 giugno 2012...

pronte a partire le CKD !...p.s. magliette personalizzate per l'occasione ;-)
una buona colazione prima di partire!


Più che una colazione abbiamo fatto un breakfast all'inglese / irlandese, quindi un pranzo....diciamo che non ci siamo fatte mancare niente!


inuk il "guerriero" a riposo







eccoci a Fenoliga....ma dove saranno le impronte di dinosauro?


Arrivate a Fenoliga si presenta davanti a noi un paesaggio lunare, incredibile ed un'acqua caraibica...

Sistemiamo i kayak e le attrezzature ed io mi metto alla ricerca delle impronte dei dinosauri, non stavo più nella pelle; non avevo idea in che zona dell'isola fossero ma fatti pochi metri...ECCOLE !!!! 

Urlavo e saltellavo come una bambina "eccole, le ho trovate!







"Il lato sud di Fenoliga è uno dei più ricchi siti di ritrovamento di impronte di dinosauro: analisi di esperti hanno stabilito che si tratti di coppie di impronte di dinosauri quadrupedi sauropodi di altezza media di tre metri di altezza, 11m di lunghezza e del peso di 13 tonnellate. Altre impronte appartengono a dinosauri bipedi di 3 metri di lunghezza, 1,5 metri di altezza e 150kg di peso. 
L'isola è raggiungibile solo in barca e non è consigliabile cercare di raggiungere l'isola a nuoto a causa delle forti correnti."




E' davvero difficile poter immaginare che quelle zone fossero, un tempo, abitate da dinosauri lunghi 11 metri e pesanti 13 tonnellate e che noi ora ci possiamo passare tranquillamente...senza la loro presenza! 

Bè, vorrei vedere chi oserebbe dire "era meglio una volta"! ;-)

lunedì 21 marzo 2016

Dall'Irlanda...

....mi porto appresso il ricordo del mio respiro piu leggero, un sorriso ad ogni angolo e una gentilezza a noi sconosciuta, quella che non trovi ogni momento per le strade, nei negozi, ai cinema, ai centri commerciali, sugli autobus, nelle scuole...
Bella l'Irlanda, con il suo verde gioioso al comparir del sole, con il suo vento che ti diventa amico quando capisci di respirare pulito, con i suoi tanti bambini che lasciano il senso della vita sulle strade e nei parchi, con gli irlandesi che sembrano chiusi ma che si scoprono piu amici di tanti nostri falsi amici.





Favolosa Dublino che nei suoi 1milione e 300abitanti è meglio di ogni capitale europea da me visitata, giovane, moderna, frizzante, sicura, educata.

Lasciatemi un'osservazione soggettiva : in Italia la parola "educata" mi pare obsoleta e quasi fastidiosa, affibiata ai più fessi, quelli che sono più onesti. Perchè nel mal paese è di moda essere "furbi", ossia ladri o prepotenti.




Ecco, non ho visto prepotenza, mai. Forse sarò stata fortunata ma in un mese da noi, purtroppo, ne vedo tanta.



Ho visto un ragazzino che avrà avuto circa 15-16 anni fare l'elemosina ad una vecchina seduta a terra su uno dei 24 ponti di Dublino. E' stata la prima volta che vedevo un giovanissimo fare l'elemosina.
Quell'Irlanda che solo 36 anni fa versava in condizioni di povertà e disagi, oggi, in una manciata di anni ha saputo prendere il treno dei progetti e dei finanziamenti europei che ha messo a favore dei suoi cittadini. Così vedi cose che in Italia sono impensabili oltre che altamente improbabili.
Nella fortuna di un viaggio lungo, un viaggio di formazione per l'inglese, spesato da finanziamenti europei dico grazie all'Europa, grazie all'Irlanda e grazie al Friuli Venezia Giulia che mi ha dato questa possibilità.
Thanks for this fantastic experience!


Kayak d'amare compie due anni! Happy Birthday!!!

Happy Birthday!!!!

venerdì 1 gennaio 2016

2015 alle spalle e....Buon 2016 a tutti !!!!

il 2015, un anno interessante, impegnativo, di sfida, di crescita, adrenalinico, fatto di tanti  sacrifici ma anche di tante soddisfazioni, di cose scelte e volute…un anno di vita, nei posti scelti e non casuali, non perché ti trovi lì da quando sei nato o perchè ti sei sposato ma perché li ami. Un amore per le terre e il mare, per l’aria e il vento…

….Per il 2016 mi auguro un anno che consolidi le mie scelte, un anno un po’ più light e con la cintura un po’ meno stretta, un anno che riscatti un po’ di fatiche, insomma auguro a voi e a me e a tutti un anno che realizzi i sogni e premi per i coraggiosi che sanno aprire il loro cassetto….


Buon anno a tutti gli amici e amiche, a tutti i kayakeri e le kayakere, a tutti gli amici tangueri e amiche  tanguere e a tutti quelli e quelle che ho conosciuto sul mare e sulla terra!!!!
......per un anno di mare, monti, sole, pagaie, tango, amicizia, salute e, ultimo ma non ultimo, lavoro e denaro che diano la dignità di vivere nelle proprie predisposizioni !!!!!!


martedì 1 settembre 2015

"kayak cunzato 2015”…per andare in kayak in tutte le salse! foto e ricordi!!!!


Sull’onda dell’emozione mi accingo a scrivere per dirvi grazie… grazie per esserci stati, per aver condiviso questa tre giorni di mare, amicizia e kayak,  per aver portato alla baia di Cornino una sferzata di colore sul bellissimo mare, ora blu, ora verde, ora azzurro….
Io più tesa del solito perché le mie stesse idee,  per essere messe in pratica, mi hanno impegnato non poco ma le idee vanno sempre seguite…


Solo il fatto di aver visto che all’iscrizione la metà erano donne mi ha fatto capire che la finalità di un “kayak per tutti e tutte” è stata centrata, poi il via all’evento…

...pronti per partire e buttarci nella magica baia di Cornino con la seria intenzione di un insolito aperitivo, al saluto del sole che andava a dormire e, poco dopo, al saluto della luna piena che ci accompagnava con la sua bella luce...un brindisi all'amicizia, al kayak, a noi, al mare! 



...una serata insieme perchè è a tavola che si è sempre più disposti a scherzare e poi tutti a letto... voi!... mentre la mia mente contava se tutti i pezzi dell'organizzazione stavano assieme...










Il raduno attorno alla Riserva di Monte Cofano, sempre affascinante come una bella signora, orgogliosa ed altèra ma selvaggia....le sue rocce, i suoi picchi, il suo aspetto un pò lunare, ci ha accompagnato sino alla sua Tonnara dove il paesaggio ti porta in un'altra dimensione...
...un rientro leggermente anticipato per una previsione di aumento del vento che, in questo mare, non rende sempre la vita facile ai kayakers ma la prudenza è amica della vita e del divertimento...
....ma nel complesso il tempo è stato dalla nostra parte e non era cosa scontata! Qui i padroni del mare sono il Eolo e Nettuno!


Al secondo tramonto restiamo in spiaggia tra melone e anguria mentre si danno …i numeri e piccoli premi che lascino a tutti un ricordo delle nostre giornate trascorse tra kayak, pagaie, colori e risate…l'aria tiepida, la voce del mare, le nostre voci allegre hanno continuato tutta la sera sino alla pizzata...


Al terzo giorno l'uscita con il nostro esperto naturalista, Fabio, che ci ha svelato nozioni a noi ignote e ci ha la lasciati tutti con la testa all'insù mentre ci parlava e spiegava, nella speranza di vedere qualche falco e con la voglia di andare a visitare la Riserva in primavera per scoprire qualche orchidea endemica della Riserva di Monte Cofano....

Un grande grazie all'Amministrazione Comunale di Custonaci che ha permesso e sostenuto l'evento, con un grazie particolare al Sindaco che ha partecipato ad una delle giornate in kayak; un grazie ai Vigili del fuoco che ci hanno accompagnato durante il raduno per darci supporto in caso di bisogno; un grazie a tutti coloro che hanno dato prodotti od oggetti in omaggio e che quest'anno sono stati davvero tanti; un grazie ai locali che ci hanno fatto convenzioni o sconti; un grazie al supporto di amici e amiche che, chi con un pasto pronto, chi con dono da mettere all'estrazione, chi con aiuti logistici o psicologici, mi avete aiutato e sostenuto; un grazie a voi che avete partecipato e che siete arrivati anche da lontano... spero siate andati a casa con una fetta di allegria in più e un ricordo da mettere nel cassetto.

Un abbraccio grandissimo a tutti e tutte e ancora grazie!
Al prossimo anno!!! 
Paola

giovedì 30 luglio 2015

iscrizioni kayak cunzato 2015





Eccoci alla seconda edizione di kayak cunzato. 

Quest'anno abbiamo aggiunto qualche ingrediente per renderlo più saporito! 





Iscrizioni aperte!



Le iscrizioni sono aperte e...buone pagaiate! Una conferma di partecipazione dal Continente...kayak d'amare sta pensando di mettere un regalino per chi viene da piu lontano...