auguri a tutti e tutte!
pa

lunedì 26 dicembre 2016
giovedì 30 giugno 2016
babbo Renato R.I.P.
Babbo Renato
Sono i miei primi 20 anni gli anni cremonesi, quelli della
famiglia d’origine, quelli della Canottieri Baldesio, quelli che ti porti
dentro per sempre e scrivere “di e con” mio padre, in poche righe, non sarà
facile per me, ma ci proverò.
Babbo Renato era figlio di un colonnello a cui doveva dare
del “lei” e anche se la nonna Maria, una grande donna che ha amato
visceralmente i suoi figli, ha cercato di stemperare l’atmosfera militare in
famiglia, la disciplina e la severità sono entrati in modo prepotente
nell’educazione del mio babbo.
Babbo Renato ha venduto la sua anima allo sport, a tanti
sport, contagiando man mano tutti quelli che gli stavano vicino, moglie,
figlia, poi figlio e poi tutti quei giovani e meno giovani che si sono avvicinati
a lui; li ha contagiati con i remi, con le vele, con il tatami, con gli sci……
Canottaggio, barca a vela Snipe, Judo, e sci erano infatti i sinceri alleati di
papà che lo hanno accompagnato in tutta la sua vita, sino all’ultimo secondo
della parola fine.
I silenzi di babbo Bruni prendevano voce solo attraverso
quegli sport che lo immergevano nei silenzi della natura o nelle regole
dell’autodifesa… dai miei tre anni in poi mi trovai gli sci ai piedi, ma non fu
per salire o scendere freneticamente delle piste innevate, bensì per seguire il
babbo su percorsi nella natura, fatti di discese, di risalite, di camminate con
gli sci in spalla, di sudate e il magico zaino sulle sue spalle si apriva solo
a ridosso di qualche baita abbandonata, per rifocillarci e goderci la pausa e
il paesaggio. Oggi li chiamano trekking, percorsi nella natura eco-compatibili
a basso impatto ambientale ma negli anni 60 e 70 le chiamavamo gite e
prevedevano percorsi su neve battuta e neve fresca, ti facevano vedere le
impronte dei caprioli, respirare il profumo della resina degli abeti e
ascoltare il silenzio dei boschi rotto solo da qualche sporadico cinguettio.
Quelle esperienze, sapientemente gestite, mi entrarono nel cuore e mai più ne
uscirono…
Di certo l’insegnamento che babbo Renato diede ai suoi due
rampolli fu il profondo rispetto per la natura, talmente profondo che io
bambina ebbi sempre l’impressione che per lui la natura fosse sacra. Mai nulla
fu buttato in terra o in acqua o sulla neve, tutti i nostri rifiuti si
raccoglievano rigorosamente e si riportavano a casa. Da allora, io, che ora di
anni ne ho piu di 50, mi sono sempre arrabbiata con la moltitudine di individui
irrispettosi della natura che usano il mondo con disprezzo, come se fosse una
grande pattumiera.
Babbo Bruni, istruttore e cintura nera con due dan, mi mise
su un tatami a sei anni e a sette ero cintura gialla di Judo. Aveva forse
trovato in quelle arti marziali la risposta all’autodifesa, tanto importante
per lui, e i suoi insegnamenti arrivavano inaspettati anche a casa: io ero
bambina ma mi spiegava che se mi arrivava una mano o un braccio per colpirmi la
testa mi dovevo parare con il mio avambraccio, portandolo sopra ala mia testa.
In quelle prove casalinghe di autodifesa, non particolarmente gradite a mia madre,
io mi divertivo ma la cosa piu incredibile fu che quel gesto insegnatomi lo
interiorizzai per sempre.
La Baldesio si può dire che fu la sua prima casa e anche in
questo fu impossibile non esserne contagiati; le sue uscite quotidiane in
veneta sul grande fiume diventarono per lui come un rituale e il fiume Po come
un suo fratello maggiore.
La storia di babbo Renato e il suo canottaggio la conoscono
tutti ma con questo elegante sport contagiò anche la figlia, in un’epoca dove
le donne affascinate da questo sport erano davvero poche, e di rimando io
contagiai mia figlia, sua nipote Greta. Se babbo Renato fu un azzurro con il
due senza, io vinsi qualche gara nazionale con il singolo, la nipote vinse tre ori
ai campionati italiani in quattro di coppia per la Canottieri Timavo…ma il suo canottaggio si tramandò
solo alla discendenza femminile, temprandola nel corpo e nello spirito come
solo uno sport cosi bello può fare.
Con babbo Renato l’estate diventava magica per lo sport che,
più di tutti, mi riempiva di emozioni a fior di pelle: la vela. Si racconta che
sullo Snipe, nell’incantevole scenario del lago di Garda, io bimba di pochi
anni mi addormentassi ogni tanto sul fondo di questa barchetta di nemmeno 5
metri e che per non rischiare di farmi rotolare nel sonno durante le manovre, mi legasse alla deriva… fatto questo che
faceva scandalizzare alcuni dei suoi amici!
Quando divenni ragazza, più forte e allenata, le regate di
vela con babbo Renato prevedevano che io dovessi essere il prodiere del vento
forte e mia madre il prodiere del vento leggero… ma il ricordo più buffo era
che sia io che lui non avevamo mai freddo e che quando ci si iniziava a vestire
si sentiva la eco degli altri equipaggi che urlavano, con fare allarmante, “i
Bruni si vestono!!!” e allora la regata diventava davvero impegnativa.
La magia della sua vela rimase nei ricordi della figlia che contagiò a sua volta suo nipote Nicola, mio figlio, che da bambino e ragazzino ha regatato nella squadra della Svoc di Monfalcone con Optimist ed Ego e poi a Trieste con il Laser.
La magia della sua vela rimase nei ricordi della figlia che contagiò a sua volta suo nipote Nicola, mio figlio, che da bambino e ragazzino ha regatato nella squadra della Svoc di Monfalcone con Optimist ed Ego e poi a Trieste con il Laser.
Più di qualche persona credo che si ricorderà di mio padre
per la sua stretta di mano… io ricordo di aver visto signore piegarsi in due
implorando di sciogliere la morsa! Credo che facesse parte del suo essere
inossidabile e se, nel mio immaginario di ragazzina, la sua grandissima
energia, la dignità, il silenzio, il rispetto per la natura, me lo rendevano
affine ad un indiano d’America, queste virtù mescolate alla sua grandissima
capacità di organizzare me lo resero affine ad un carismatico condottiero.
Ora, spero che possa riposare in pace ma vivere ancora nei
nostri ricordi per darci forza nelle battaglie della vita.
R.I.P. babbo, tvb, tua figlia Paola
Giugno 2016
venerdì 29 aprile 2016
2012 in Croazia, travelkayak all'isola dei dinosauri..."Fenoliga"
Eccomi a scrivere di un breve ma intenso traveinkayak weekendero in Croazia, alla ricerca delle impronte di dinosauri...
Partenza in auto da Trieste e poi giù attraverso l'Istria (Croazia) sino a Pola e poi prima stella a destra...ops, a destra verso il bel promontorio di Premantura.....dimenticavo, siamo Ida e Paola!
...ed eravamo al 29 giugno 2012...
pronte a partire le CKD !...p.s. magliette personalizzate per l'occasione ;-) |
una buona colazione prima di partire! |
Più che una colazione abbiamo fatto un breakfast all'inglese / irlandese, quindi un pranzo....diciamo che non ci siamo fatte mancare niente!
"Il lato sud di Fenoliga è uno dei più ricchi siti di ritrovamento di impronte di dinosauro: analisi di esperti hanno stabilito che si tratti di coppie di impronte di dinosauri quadrupedi sauropodi di altezza media di tre metri di altezza, 11m di lunghezza e del peso di 13 tonnellate. Altre impronte appartengono a dinosauri bipedi di 3 metri di lunghezza, 1,5 metri di altezza e 150kg di peso.
L'isola è raggiungibile solo in barca e non è consigliabile cercare di raggiungere l'isola a nuoto a causa delle forti correnti."
E' davvero difficile poter immaginare che quelle zone fossero, un tempo, abitate da dinosauri lunghi 11 metri e pesanti 13 tonnellate e che noi ora ci possiamo passare tranquillamente...senza la loro presenza!
Bè, vorrei vedere chi oserebbe dire "era meglio una volta"! ;-)
Bè, vorrei vedere chi oserebbe dire "era meglio una volta"! ;-)
lunedì 21 marzo 2016
Dall'Irlanda...
....mi porto appresso il ricordo del mio respiro piu leggero, un sorriso ad ogni angolo e una gentilezza a noi sconosciuta, quella che non trovi ogni momento per le strade, nei negozi, ai cinema, ai centri commerciali, sugli autobus, nelle scuole...
Bella l'Irlanda, con il suo verde gioioso al comparir del sole, con il suo vento che ti diventa amico quando capisci di respirare pulito, con i suoi tanti bambini che lasciano il senso della vita sulle strade e nei parchi, con gli irlandesi che sembrano chiusi ma che si scoprono piu amici di tanti nostri falsi amici.
Favolosa Dublino che nei suoi 1milione e 300abitanti è meglio di ogni capitale europea da me visitata, giovane, moderna, frizzante, sicura, educata.
Lasciatemi un'osservazione soggettiva : in Italia la parola "educata" mi pare obsoleta e quasi fastidiosa, affibiata ai più fessi, quelli che sono più onesti. Perchè nel mal paese è di moda essere "furbi", ossia ladri o prepotenti.
Ecco, non ho visto prepotenza, mai. Forse sarò stata fortunata ma in un mese da noi, purtroppo, ne vedo tanta.
Ho visto un ragazzino che avrà avuto circa 15-16 anni fare l'elemosina ad una vecchina seduta a terra su uno dei 24 ponti di Dublino. E' stata la prima volta che vedevo un giovanissimo fare l'elemosina.
Quell'Irlanda che solo 36 anni fa versava in condizioni di povertà e disagi, oggi, in una manciata di anni ha saputo prendere il treno dei progetti e dei finanziamenti europei che ha messo a favore dei suoi cittadini. Così vedi cose che in Italia sono impensabili oltre che altamente improbabili.
Nella fortuna di un viaggio lungo, un viaggio di formazione per l'inglese, spesato da finanziamenti europei dico grazie all'Europa, grazie all'Irlanda e grazie al Friuli Venezia Giulia che mi ha dato questa possibilità.
Thanks for this fantastic experience!
Bella l'Irlanda, con il suo verde gioioso al comparir del sole, con il suo vento che ti diventa amico quando capisci di respirare pulito, con i suoi tanti bambini che lasciano il senso della vita sulle strade e nei parchi, con gli irlandesi che sembrano chiusi ma che si scoprono piu amici di tanti nostri falsi amici.
Favolosa Dublino che nei suoi 1milione e 300abitanti è meglio di ogni capitale europea da me visitata, giovane, moderna, frizzante, sicura, educata.
Lasciatemi un'osservazione soggettiva : in Italia la parola "educata" mi pare obsoleta e quasi fastidiosa, affibiata ai più fessi, quelli che sono più onesti. Perchè nel mal paese è di moda essere "furbi", ossia ladri o prepotenti.
Ecco, non ho visto prepotenza, mai. Forse sarò stata fortunata ma in un mese da noi, purtroppo, ne vedo tanta.
Ho visto un ragazzino che avrà avuto circa 15-16 anni fare l'elemosina ad una vecchina seduta a terra su uno dei 24 ponti di Dublino. E' stata la prima volta che vedevo un giovanissimo fare l'elemosina.
Quell'Irlanda che solo 36 anni fa versava in condizioni di povertà e disagi, oggi, in una manciata di anni ha saputo prendere il treno dei progetti e dei finanziamenti europei che ha messo a favore dei suoi cittadini. Così vedi cose che in Italia sono impensabili oltre che altamente improbabili.
Nella fortuna di un viaggio lungo, un viaggio di formazione per l'inglese, spesato da finanziamenti europei dico grazie all'Europa, grazie all'Irlanda e grazie al Friuli Venezia Giulia che mi ha dato questa possibilità.
Thanks for this fantastic experience!
venerdì 1 gennaio 2016
2015 alle spalle e....Buon 2016 a tutti !!!!
…il 2015, un anno interessante, impegnativo, di
sfida, di crescita, adrenalinico, fatto di tanti sacrifici ma anche
di tante soddisfazioni, di cose scelte e volute…un anno di vita, nei posti
scelti e non casuali, non perché ti trovi lì da quando sei nato o perchè ti sei
sposato ma perché li ami. Un amore per le terre e il mare, per l’aria e il
vento…
….Per il 2016 mi auguro un anno che consolidi le
mie scelte, un anno un po’ più light e con la cintura un po’ meno stretta, un
anno che riscatti un po’ di fatiche, insomma auguro a voi e a me e a tutti un
anno che realizzi i sogni e premi per i coraggiosi che sanno aprire il loro
cassetto….
Buon anno
a tutti gli amici e amiche, a tutti i kayakeri e le kayakere, a tutti gli amici
tangueri e amiche tanguere e a tutti quelli
e quelle che ho conosciuto sul mare e sulla terra!!!!
......per
un anno di mare, monti, sole, pagaie, tango, amicizia, salute e, ultimo ma non
ultimo, lavoro e denaro che diano la dignità di vivere nelle proprie
predisposizioni !!!!!!
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