Sapevo di iscrivermi a questo viaggio di sei giorni in bicicletta con una buona dose di incoscienza ma le probabilità di potervi partecipareerano cosi remote che ci provai ugualmente e mi misi nelle mani del destino.
Un mese prima della partenza persi la speranza di potervi partecipare e non ci pensai più...poi, come spesso accade, la vita decide per noi ed un posto si libera, all’ultimo momento.
Così ci fu la mia corsa ai preparativi e le borse sostituivano i miei, più noti, gavoni del kayak...con qualche diversivo come le camere d’aria di scorta, il casco e le luci...e il solito noto “panico del giorno prima”, quando ti assalgono i dubbi del tipo “e se farà troppo caldo” , “e se farà troppo freddo”, e l’immancabile “e se non ce la farò”...
Nel panico del giorno prima sollevo le mie
borse, due, da appendere al portapacchi
e....”ma sono pesantissime”! Così le butto sul
letto e le svuoto cercando di togliere tutto il
superfluo...le ciabatte tornano a terra, via
un pò di fazzoletti, via un vestitino leggero,
via maglia e maglietta e calze e
mutande....si laveranno i capi man mano “e
speriamo si asciughino”!
Conoscevo a malapena tre persone su 49 (la
50° ero io) perché la mia vita sociale degli ultimi due anni ha lasciato molto a desiderare, così l’avventura diventava completa...
Conoscevo a malapena tre persone su 49 (la
50° ero io) perché la mia vita sociale degli ultimi due anni ha lasciato molto a desiderare, così l’avventura diventava completa...
Le sensazioni a caldo, al nostro arrivo ed obiettivo, sono state di vera contentezza per essere
riuscita a stare in sella alla mia bici per sei giorni, per tante ore al giorno (in
una giornata abbiamo superato le 7 ore) e...senza allenamento!
(Questo non lo avevo detto a nessuno....ma nella mia piccola pazzia speravo di poter contare sul mio passato, abbastanza passato, sportivo)
(Questo non lo avevo detto a nessuno....ma nella mia piccola pazzia speravo di poter contare sul mio passato, abbastanza passato, sportivo)
Quindi...fatta!!!!
Abbiamo avuto freddo, caldo, caldissimo, abbiamo avuto un tempo con pioggia e sole, umido e arieggiato, abbiamo visto i monti e il mare e i fiumi e i torrenti, le salite e le discese, il cemento e lo sterrato, le città e il verde....
Come il kayak in mare è la bici a terra, entrambi ti regalano le emozioni dell’aria sulla pelle, del viaggio silenzioso, libero da rombi e rumori e tu puoi ascoltare, annusare la vita che ti circonda...puoi vedere lo scoiattolo che ti da una sbirciatina e poi scappa, puoi sorridere ad un bimbo, puoi fermarti per un paesaggio che ti ammalia il cuore e rubarne l’attimo in una piccola foto....
Sentii una donna del gruppo (Maura la rossa) che, di fronte ad un campo di grano maturo e che ondeggiava con l’aria, diceva, in dialetto romagnolo” a suo marito: “fermati che facciamo come nel film “il gladiatore!”
...50 persone sono una bella scommessa da tenere assieme.... ...c’è chi non dorme e
si alza prestissimo e chi, al contrario, non si alzerebbe mai, chi vorrebbe
mangiare presto e chi più tardi, chi vorrebbe partire prima e chi dopo, chi
vorrebbe fare percorsi diversi, insomma i poveri Franco e Giorgio hanno avuto
una pazienza da frati certosini e fungevano da ufficio informazioni, da
fotografi, da coordinatori, da psicologi...
Eppoi 50 persone cosi disomogenee significava che quelle allenate, ad ogni sosta perdevano il passo mentre, senza soste, i meno allenati si sarebbero sciolti strada facendo...ma in fondo si sa, stare in tanti così, tutti molto vicino, richiede una buona dose di adattamento e tolleranza, .....una bella scuola di vita!
Eppoi 50 persone cosi disomogenee significava che quelle allenate, ad ogni sosta perdevano il passo mentre, senza soste, i meno allenati si sarebbero sciolti strada facendo...ma in fondo si sa, stare in tanti così, tutti molto vicino, richiede una buona dose di adattamento e tolleranza, .....una bella scuola di vita!
Grazie a tutti i partecipanti, agli ulissini e agli organizzatori !!!!